COVID-19 e bilancio UE
La crisi COVID-19 costringe l’UE a preparare il piano B (e il piano C) per un bilancio settennale Europeo
A causa dell’emergenza COVID-19, i governi europei, ormai sotto pressione da settimane, non dispongono di tempo e mezzi per concordare la già difficile situazione della politica di finanziamenti per il prossimo periodo 2021-2027.
Bruxelles per ora non ha ancora varato misure eccezionali in tal senso, continuando ad operare come da consuetudine sperando in un’accelerazione dei negoziati, ma se l’emergenza continuerà a premere, sarà necessaria una presa di coscienza e l’implementazione di decisioni straordinarie. Per questo motivo il Presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen ha già cominciato a pensare a differenti opzioni.
Piano B
Secondo i termini dell’attuale Quadro finanziario Pluriennale (che comprende tra le altre la sezione ricerca), la commissione ha la facoltà di prorogare il bilancio di un anno. In pratica, a parte il Regno Unito che ha lasciato l’UE a gennaio, i 27 Stati membri contribuirebbero al bilancio dell’UE con la stessa formula e percentuale del PIL del 2020, pertanto la ricerca otterrebbe la stessa quota di investimenti stanziata nel 2020.
Piano C
Si opererebbe su base mensile a partire da gennaio 2021. Esiste infatti nei regolamenti di bilancio la possibilità di procedere ad una proroga del bilancio come stanziato per il 2020 un mese alla volta, come già avvenuto in passato nei maggiori periodi di stallo. Questo significherebbe assicurare una continuità con i programmi di finanziamento già esistenti, e la possibilità per la Commissione di convertirli a seconda delle nuove priorità politiche riscontrate quali COVID-19 e Green Deal. Tuttavia questo comporterebbe l’impossibilità di implementazione di nuove iniziative dalla geometria più complessa come le nuove Missions e le partnerships che dovrebbero essere lanciate in Horizon Europe.
La commissione, per ora, non ha fornito dettagli su quanto varrà la nuova proposta di bilancio e su se e quando verrà rilanciata. L’organo esecutivo dell’UE si ripara dietro ad un ora più che mai significativo: “work in progress”.
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